GLIFOSATO: PARERE ECHA RISCHIOSO, UE RISPETTI PRECAUZIONE

Glifosato non cancerogeno?

Appare del tutto sconcertante il parere dell’European Chemicals Agency (ECHA), organismo dell’Unione
europea, secondo cui il glifosato non è cancerogeno. Un parere che potrebbe aprire la strada al rinnovo dell’autorizzazione in ambito comunitario per questo pericoloso erbicida.

Ricordo che l’agenzia si è rifatta, per la sua valutazione, a studi provenienti per la gran parte dallo stesso settore industriale: non proprio un esempio di terzietà. Il parere dell’ECHA, peraltro, è in totale conflitto con un’agenzia indipendente come lo IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro), la quale da diversi anni ha classificato il glifosato come ‘probabile cancerogeno’.

Studi e ricerche

La stessa EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare), che ha un ruolo importante nella determinazione della classificazione, ha dichiarato di non essere ancora in grado di esprimere una valutazione definitiva, e ha rinviato al luglio 2023 la sua decisione. Questo significa che la questione glifosato è tutt’altro che cristallina come alcuni paladini della chimica vorrebbero far credere. Senza contare che da almeno quindici anni svariati e autorevoli studiosi e istituti di ricerca evidenziano il grave ruolo di interferente endocrino svolto dal pesticida.

Del resto, il Senato italiano ha approvato all’unanimità una mozione a mia prima firma proprio per impegnare il governo a scoraggiare l’uso di questo prodotto. Lanciamo dunque un forte appello affinché si continui a rispettare il principio di precauzione che, almeno fino a prova contraria, è quello che governa le decisioni europee.

 

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